«Ti preoccupi troppo per ciò che era e ciò che sarà. C'è un detto: ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi... è un dono. Per questo si chiama presente».
[MAESTRO OOGWAY]
Il presente, un istante inafferrabile e inspiegabile, che nel momento in cui lo si pensa, è già passato e che solo pochi istanti prima, era il nostro futuro. Quante volte viviamo questo presente? Quasi mai, credo. È un estraneo del quale non ci interessiamo e a cui prestiamo poca attenzione, dandolo spesso per scontato. Siamo sempre troppo proiettati in ciò che verrà o in ciò che è già stato. Consumati dall’angoscia di ciò che accadrà, oppure divorati dal rimorso delle nostre scelte. Ma non mai concentrati su ciò che stiamo vivendo adesso.
E tutto ciò risulta quasi ironico, perché quello che rimpiangiamo, o che temiamo, è proprio il presente che ci rifiutiamo di vivere. Passiamo ore della nostra vita a pensare a quel presente, a come vorremmo viverlo, ma quando ci si presenta davanti scappiamo. Perché? E chi lo sa. Comprendere la paura non è mai facile, soprattutto se non la si vuole affrontare. Come uscirne? Non lo so, ma un primo passo potrebbe essere smettere di preoccuparsi «per ciò che era e di ciò che sarà» e provare a concentrarci sulle azioni che compiamo, a dargli un senso e viverle con coscienza e non come un automatismo.
🔝complimenti,ottima riflessione
RispondiEliminaMolto saggio!
RispondiEliminaPara ver tu presente, mira tu pasado. Para ver tu futuro mira tu presente. La vida es causa y efecto. Hermoso lo que publicaste
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